Il brevetto è firmato dalla Magaldi Green energy, una start up italiana fondata sei mesi fa da Letizia Magaldi
L’idea è di quelle che potrebbero cambiare per sempre il mondo dell’energia: container d’acciaio che contengono un letto di sabbia fluidizzato portata a 650 gradi, in cui viene immagazzinata l’energia pulita prodotta da sole e vento.
Più semplicemente: una tecnologia che permette di immagazzinare l’energia prodotta da fonti rinnovabili così che possa essere utilizzata nei giorni o settimane successive risolvendo uno dei problemi atavici dell’energia prodotta da solare ed eolico: l’intermittenza.
È l’idea alla base del brevetto firmato da MGE, Magaldi green energy, fondata dalla campana Letizia Magaldi. Il prodotto si chiama Green thermal energy storage e nel prossimo futuro permetterebbe essere utilizzato in aziende di medie e grandi dimensioni.
Il funzionamento, nel dettaglio, lo ha spiegato la stessa fondatrice al quotidiano La Repubblica: “Ogni modulo, come un’enorme batteria, può conservare fino a 50 Mw termici. La potenza riscalda la sabbia che rilascia vapore o calore per usi industriali. Non solo non inquina, ma favorisce la crescita e la diffusione delle fonti rinnovabili”.
“Se vogliamo fare a meno di gas, carbone e petrolio – continua Magaldi – dobbiamo avere un deposito di energia termica da redistribuire nel corso della giornata quando sole e vento non sono disponibili. Questa è la grande sfida per superare le fonti convenzionali di energia”.
Al momento l’azienda campana sta lavorando alla costruzione del primo modulo industriale che sarà presto aperto alle visite delle grandi aziende energetiche internazionali.
“Il nostro sistema è fatto al cento per cento con materiali disponibili, come acciaio e sabbia. Poi ci sono le terre rare, dette così perché i materiali si trovano soltanto in alcuni paesi: il cobalto in Australia e Congo, il litio in Cina, Corea e Giappone”, spiega Magaldi.
La sabbia non è l’unico materiale con cui il sistema incamera calore. Vengono, infatti, utilizzati anche cemento, alluminio e roccia.
Sempre sul filo dell’accumulo termico, la Magaldi ha sviluppato anche la tecnologia del cosiddetto solare a concentrazione: ancora un volta si tratta di un container con letto di sabbia, ma in questo caso l’energia viene assorbita da specchi. “La stiamo diffondendo nel mondo ma è più di nicchia perché ha bisogno di molto sole e grandi spazi. Forniamo solare a concentrazione con il fotovoltaico in America Latina, Nord America, Messico e paesi del Golfo“, conclude Letizia Magaldi.