Non è ancora chiaro, però, quali saranno le tecnologie vincenti per la riconversione all'energia pulita di molti impianti funzionanti, che sarebbe un peccato smantellare completamente. Le utilities parlano di sostituire il carbone con solare, eolico, accumuli e gas, ma sono poche le compagnie energetiche impegnate in uno sforzo specifico per trovare sistemi compatibili con gli impianti esistenti, in un'ottica di economia circolare.
Gli annunci mettono in luce soprattutto la transizione verso tecnologie verdi, ma le fonti rinnovabili intermittenti, anche se abbinate alle batterie al litio, avranno difficoltà a fornire l'affidabilità e la disponibilità del carbone a un costo ragionevole entro il 2030. Di conseguenza saranno le turbine a gas a ciclo combinato, nella maggior parte dei casi, a sostituire buona parte della capacità installata a carbone. Una sostituzione che rappresenta un passo avanti, ma non risolve il problema delle emissioni da combustibili fossili. L'unica alternativa al gas è la combinazione di produzione da rinnovabili con accumulo di energia di lunga durata, nello spirito della batteria di Carnot, che sarebbe in grado di bilanciare i mercati all'ingrosso e di garantire un'offerta energetica affidabile anche nei periodi di forte domanda, con la fornitura di capacità di picco.
... Della tecnologia italiana, sperimentata da Magaldi, parliamo nell'articolo a fianco. Certo è che con la crescente penetrazione delle energie rinnovabili, le dimensioni e l'importanza dei mercati dell'accumulo cresceranno in maniera esponenziale. Sarà meglio prepararsi per tempo.
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Nova - Il Sole 24 Ore: Il vecchio carbone prepara la riconversione alle rinnovabili
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