Come funziona il sistema per accumulare calore nella sabbia senza combustione e perché sistemi di questo tipo possono essere importanti per ridurre la dipendenza da combustibili fossili e litio.
di Enrico Maria Corno e Romualdo Gianoli
Per risolvere in fretta la crisi energetica in maniera sostenibile bisogna battere ogni strada, dal geotermico al tradizionale idroelettrico, dai pannelli fotovoltaici fino ai parchi eolici o al sogno, ancora lontano, della fusione (anche quella «a proiettile»). Aumentare la capacità di generare energia rinnovabile in una rete nazionale però è solo una parte della soluzione: l’altra è lo stoccaggio, altrettanto importante.
Un efficace accumulo infatti aiuta a mantenere l'equilibrio nella rete, assorbendo le sovratensioni per poi rilasciare quell'energia quando effettivamente ce n’è bisogno. Nella Finlandia occidentale, in un piccolo paese non lontano da Tampere a una trentina di km dal Mar Baltico, c’è chi ha risolto il problema sfruttando le sorprendenti caratteristiche di un materiale naturale decisamente povero come la sabbia, proprio quella di minore qualità minerale.
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